e-privacy XXXVII

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Il tema

Che siano esperimenti sociali, operazioni commerciali o studi scientifici, l’umanità è oggi sotto la lente di numerose applicazioni del capitalismo della sorveglianza, fra le quali la più clamorosa è stata battezzata col nome di intelligenza artificiale.

Le sue numerose applicazioni, anche se sfruttano solo quanto, della cultura umana, si è scelto o è stato possibile digitalizzare, si fondano su una raccolta costante e pervasiva di dati, impiegati in particolare per costruire grandi modelli di linguaggio, che, pur essendo in sostanza elaborazioni statistiche, vengono fatti passare per intelligenti.

Di fatto, nonostante il GDPR e altre normative, tutto ciò che abbiamo pubblicato in Rete, dall’articolo scientifico alla stupidaggine per far ridere, contribuisce a creare un profilo di noi stessi e dell’umanità intera, sulla base del quale si pretende di misurare le capacità e gli interessi dei singoli e della collettività, di determinare cambi di orientamento, o addirittura di prevedere le direzioni che verranno.

Questa non è una novità di questi anni, e nemmeno una peculiarità del mondo tecnologico: lo studio dell’uomo, sia dal punto di vista anatomico che comportamentale, trova una sintesi iconografica nell’Uomo Vitruviano, nel quale Leonardo ha saputo conciliare potenza espressiva e rigore geometrico. Con la differenza che l’artista non presentava estrusioni da dati con pretesa di oggettività, bensì ideali e interpretazioni la cui universalità dalla cultura, con la sua capacità rivoluzionaria di riscoprire l’antico per sviluppare il moderno.

Ora invece l’uso della cosiddetta intelligenza artificiale comporta un processo di “codificazione” dell'uomo dove gli aspetti della vita compaiono esclusivamente come dati: dati linguistici, dati facciali, dati sanitari, dati relativi ai consumi di luce e gas, dati sul tempo di ascolto di una radio ecc. L'essere umano è un agglomerato di dati da raccogliere, trattare ed analizzare.

Stefano Rodotá osservava che: “il nostro modo di vivere è divenuto un flusso continuo di informazioni, inarrestabile, che noi stessi alimentiamo per avere accesso a beni e servizi. La trasparenza sociale ci avvolge. Le tecnologie dell'informazione non solo si impadroniscono della nostra vita, ma costruiscono un corpo elettronico, l'insieme delle nostre informazioni personali custodite in infinite banche dati, che vive accanto al corpo fisico. Il doppio corpo non è più solo quello del Re medievale, di cui ci ha parlato Ernst Kantorowicz. E', ormai, attributo di ogni cittadino”.

La discussione è aperta: il GDPR 2016/679, a sette anni dalla sua entrata in vigore, è in grado di fornire una protezione da tale invasività?

Oppure saranno il GDPR in combinazione con il Regolamento sull’Intelligenza Artificiale (AI Act 2024/1689) a poter fornire protezione al cittadino?

O l’impostazione regolativa, in un sistema economico fortemente disuguale, è insufficiente e bisogna trovare modi per arricchirla e integrarla?

Siamo di fronte ad un bivio ma la strada non è segnata. Il destino dipende anche da noi.

Il convegno

Sin dal 2002 ad e-privacy si sono confrontate le tematiche di un mondo sempre più digitale ed interconnesso, nel quale le possibilità di comunicazione ed accesso alla conoscenza crescono continuamente, come pure crescono le possibilità di tecnocontrollo degli individui sin nei più intimi dettagli. L'approccio è interdisciplinare; dagli specialisti in informatica ai legali che si occupano di nuove tecnologie, dagli psicologi agli educatori, dagli operatori privati a quanti operano nel settore pubblico ed istituzionale.

in 22 days
Firenze, Sala multimediale dell'Ufficio Informazioni Turistiche
Sala multimediale dell'Ufficio Informazioni Turistiche del Comune di Firenze, Piazza della Stazione di Santa Maria Novella, 4